Lo Zoroastrismo: il primo monoteismo della storia

Dove: Iran, India, Asia Centrale
Quando: dal 1000 avanti Cristo circa ad oggi
Chi: Zarathustra (in greco Zoroastro)
Testo Sacro: Avesta

Quando parliamo delle tre grandi religioni monoteistiche – o “abramitiche”, dalla figura del patriarca Abramo che ha un ruolo importante in tutte – pensiamo ovviamente all’Ebraismo, al Cristianesimo e all’Islam. Il Cristianesimo nasce dall’Ebraismo, e l’Islam costruisce la sua dottrina basandosi su entrambe.

Ma c’è un quarto monoteismo, il più antico di tutti: lo Zoroastrismo. E non è solo una curiosità da libri di storia, come l’Olimpo degli Dei greci, né un culto proveniente dalle brume del nord come quello di Thor, Loki e Odino, divenuti familiari grazie ai film dei supereroi. È una religione tuttora ben viva, praticata da circa 350.000 persone: la maggior parte dei fedeli vive in Iran e in India, e comunità sparse di emigrati si trovano anche nei Paesi occidentali. In India in particolare gli zoroastriani, detti Parsi (“Persiani”), si sono integrati fin dal Settimo Secolo, quando dovettero lasciare l’Iran a causa dell’espansione islamica, e oggi rappresentano una delle comunità più influenti e rispettate.

Fondatore e profeta di questa religione è Zarathustra, un nome noto ai più grazie all’opera di Nietzche Così parlò Zarathustra, nella quale il filosofo tedesco espone la sue teorie più celebri: il Superuomo, la Morte di Dio, l’Eterno Ritorno, la Volontà di Potenza. Naturalmente esse non hanno alcun rapporto con la dottrina di questo profeta, il cui nome Nietzsche utilizza solo come pretesto letterario.

Non è ancora chiaro dove e quando Zarathustra (conosciuto anche come Zoroastro, versione greca del suo nome) sia vissuto. L’area è quella dell’Asia Centrale interna (grossomodo l’Afghanistan e il Turkmenistan), e il periodo varia – a seconda degli studiosi – dal 1500 avanti Cristo al 900 avanti Cristo. Si tratta comunque, con ogni probabilità, di un personaggio storico, realmente esistito, al pari di Gesù e di Maometto (mentre non è possibile affermare lo stesso di Mosè, che è invece una figura mitica).

Lo Zoroastrismo non nasce dal nulla: esistono rapporti riconosciuti, tuttora indagati dagli studiosi, con il mondo vedico, ovvero la fase più antica delle religioni dell’India. Risulta storicamente attestato per la prima volta al tempo dei Persiani Achemenidi, la dinastia di sovrani iranici che fondò il primo grande impero persiano, scontratosi a più riprese con la Grecia classica, in particolare nelle celebri battaglie di Maratona, delle Termopili e di Salamina.

Siamo nel Sesto Secolo avanti Cristo. Lo Zoroastrismo ha già alle spalle una storia di qualche secolo. Benché i sovrani persiani, a partire almeno da Dario I il Grande (521 – 486 avanti Cristo), si professino suoi seguaci, non è ancora diventato religione di Stato. Lo diverrà molto più tardi, nel Terzo Secolo dopo Cristo, sotto la dinastia dei Sassanidi, gli ultimi regnanti persiani prima dell’avvento dell’Islam (Settimo Secolo dopo Cristo).

Ma qual è la dottrina professata da questa religione ? E quali sono, SE ci sono, i suoi legami con i monoteismi successivi ?

Bisogna dire innanzitutto che è basata anch’essa su un Libro Sacro: l’Avesta. Al pari della Torah ebraica e della Bibbia cristiana, NON È stata scritta da un unico autore in un solo momento, ma è il risultato di una stratificazione di materiali redatti in epoche diverse. Solo la parte degli Inni Sacri (i Gatha) sembra direttamente riconducibile all’epoca di Zarathustra, per ragioni linguistiche e filologiche sulle quali comunque non c’è accordo tra gli studiosi. Per secoli fu tramandato soltanto oralmente: la prima redazione scritta, che ne fissò in maniera definitiva il testo e la composizione, fu fatta solo sotto i Sassanidi.

Proprio grazie alla presenza di un Libro Sacro, particolare che lo accomuna a Ebraismo e Cristianesimo, lo Zoroastrismo è potuto sopravvivere all’avvento dell’Islam. È stato infatti da esso incluso nelle “religioni del Libro”, e quindi rispettato; Zarathustra è stato compreso nella successione di profeti riconosciuta dal Corano, messaggeri di Dio e portatori della Rivelazione: prima e dopo di lui ne sono venuti molti altri, tra i quali Mosè e Gesù, finché Maometto ha posto il sigillo definitivo.

Il tema centrale dello Zoroastrismo è la fede in un unico Dio, creatore dell’universo: Ahura Mazda, un nome che significa “Saggio Signore”. Da lui promanano varie entità, tra le quali Spenta Mainyu (“Spirito della Verità”, spesso tradotto impropriamente come “Spirito Santo” per avvicinarlo in maniera forzosa alla terza Persona della Trinità cristiana) e Angra Mainyu (“Spirito della Menzogna”).

Sembra quindi che si presenti già un problema che sarà poi molto dibattuto dal Cristianesimo: come è possibile che dal Dio creatore, principio del Bene, nasca il Male ?

La dottrina dello Zoroastrismo risolve questa impasse introducendo un concetto fondamentale, che sarà centrale anche nel Cristianesimo: IL LIBERO ARBITRIO.

Se però nel Cristianesimo il libero arbitrio è esercitato in primo luogo dall’Uomo, che sceglie o meno di obbedire a Dio, nello Zoroastrismo sono le entità spirituali a compiere questa scelta. Dunque la responsabilità dell’esistenza del Male non è del Dio creatore, il quale ha creato i due spiriti “gemelli” e in tutto uguali, ma dello spirito che sceglie la strada della Menzogna.

Questa contrapposizione tra i due spiriti della Verità e della Menzogna scatena un conflitto cosmico tra Bene e Male, che si protrarrà fino alla fine dei tempi. In quel momento si avrà la definitiva vittoria del Bene, alla quale darà un decisivo apporto la figura del Salvatore, ultimo di una successione di tre.

Questi, come i suoi predecessori, è nato da una donna vergine, rimasta incinta bagnandosi nelle acque di un lago nel quale Zarathustra aveva depositato il proprio seme.

Lo Spirito della Verità e quello della Menzogna hanno ciascuno la propria corte di sostenitori: Angeli per l’uno, Demoni per l’altro.

Gli esseri umani sono chiamati a scegliere tra il Bene e il Male. Dopo la morte l’anima dell’uomo sale sulla Montagna Cosmica, che unisce la terra al cielo. Sulla cima c’è un ponte che l’anima deve attraversare: se avrà compiuto azioni giuste il ponte si allargherà, facilitando il cammino; se avrà compiuto azioni malvagie si restringerà, fino a farla precipitare all’Inferno.

Il giudizio dell’anima è condotto da tre figure divine: un’immagine, questa, che si ritroverà anche nella mitologia greca.

Quanto ai riti funebri, fino a tempi recenti sono stati praticati secondo le modalità tradizionali, poi proibite in Iran dopo l’avvento del regime di Khomeini (1979. I cadaveri erano esposti su particolari costruzioni dette Torri del Silenzio, e lasciati all’azione degli animali e degli agenti atmosferici.

Alla fine dei tempi il mondo intero sarà purificato per mezzo del Fuoco.

Il fuoco è un altro elemento centrale dello Zoroastrismo. Non si tratta di un culto, come spesso si dice: al fuoco non vengono offerti sacrifici né rivolte preghiere. Il fuoco è il simbolo della presenza divina. Nei templi zoroastriani le fiamme ardono perennemente, e non devono mai spegnersi.

Come abbiamo visto da questi brevi cenni, sono molti gli elementi della religione zoroastriana che sono stati ripresi, con ben poche modifiche, dai monoteismi successivi.

La Montagna Cosmica che unisce la terra al cielo ritorna nel Purgatorio cristiano, la cui rappresentazione più nota è quella di Dante nella seconda cantica della Divina Commedia.

Gli Angeli e i Demoni, lo Spirito del Male, il Paradiso e l’Inferno, il Giudizio Finale e la Battaglia della Fine dei Tempi sono tutti concetti centrali dell’Ebraismo, del Cristianesimo e dell’Islam.

Persino la figura del Salvatore nato da una vergine, lo abbiamo detto sopra, deriva da qui, e non è dunque un’invenzione cristiana.

Tutto questo significa semplicemente che le tre religioni abramitiche non sono nate per caso e improvvisamente, non sono nuove né originali, non promanano direttamente da Dio o dai suoi profeti: sono invece eredi di una lunga tradizione spirituale, di ricerca e di riflessione, di domande e di possibili risposte alla questioni su cui gli esseri umani, da sempre e in ogni luogo, si interrogano.

L’area del Medio Oriente e dell’Asia Centrale è la zona del mondo in cui Zoroastrismo, Ebraismo, Cristianesimo e Islam sono nate, si sono sviluppate, si sono confrontate e influenzate a vicenda.

 

FONTI:
Paul du Breuil, Lo zoroastrismo, Il Melangolo 1993
Giovanni Filoramo e altri, Manuale di storia delle religioni, Laterza 1998 ed edizioni successive
Michael Stausberg, Zarathustra e lo Zoroastrismo, Carocci 2013

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