Dove : Medio Oriente – Asia Centrale
Quando : dal 2300 avanti Cristo al 2018 dopo Cristo
Perché : perché non è solo il paese degli ayatollah
Di cosa parleremo: del suo costante ruolo di ponte tra il mondo mediterraneo e l’Asia; delle sue religioni (al plurale); del perché è sempre stato centrale per l’Islam, di come è diventato quello che è oggi e di come è davvero, al di là della retorica (USA e occidentale in genere, ma anche islamica).
L’Iran ha assunto il suo nome attuale solo nel 1959, sotto il regno dell’ultimo Scià. Prima, e come era stato per millenni, si chiamava Persia.
Oggi non passa giorno senza una qualche notizia che riguardi questo grande e sostanzialmente sconosciuto Paese. Protagonista in Medio Oriente, produttore di petrolio, da anni nella “lista nera” dei fiancheggiatori del terrorismo. Ma è tutto qui ?
Ovviamente no. E dato che non lo si può ignorare, che per un motivo o per l’altro bisogna averci a che fare, è necessario conoscerlo. Oggi si è riaperto al turismo, ed è divenuto una meta molto consigliata. Ma non può bastare.
In questo articolo, diviso in cinque parti, ne ripercorreremo la storia.
Le prime notizie storiche accertate sull’Iran risalgono al 2300 avanti Cristo circa. A quel tempo si chiamava ELAM, un nome riportato anche nella Bibbia. Non era un regno unitario, e la sua estensione era assai minore rispetto ad oggi. Si trattava più che altro di una confederazione di popoli. Tra questi ricordiamo, per il grande ruolo che avranno in futuro, i MEDI, i PERSIANI e i PARTI.
Il territorio, un altopiano montagnoso, non è adatto all’agricoltura, e non esistono grandi fiumi. La vera ricchezza dell’Iran, che farà per sempre la sua fortuna, è la posizione geografica: essendo a metà tra il Mediterraneo e l’Asia centrale diventa fin da subito un importantissimo crocevia di commerci.
I popoli dell’Iran sono di etnia diversa rispetto a quelli che abitano l’odierno Medio Oriente: nell’area della Mesopotamia, la “terra tra i due fiumi” Tigri ed Eufrate, prosperano i Sumeri, gli Assiri, i Babilonesi. L’Iran, o meglio, l’ELAM, guarda con ammirazione a questo mondo, e vuole esserne riconosciuto membro a pieno titolo: nel corso dei secoli i legami culturali e politici tra le due aree saranno molto frequenti, e non mancheranno ovviamente episodi bellici. Non esistono alleanze fisse: a volte l’Elam combatte a fianco di Babilonia contro gli Assiri, a volte fa il contrario.
Intorno al 1200 avanti Cristo (data convenzionale che segna il passaggio dall’Età del Bronzo all’Età del Ferro) si diffonde l’uso di addomesticare i cammelli (con due gobbe) e i dromedari (con una sola). La scoperta delle peculiari caratteristiche fisiche di questi animali, capaci di attraversare i deserti, darà un fondamentale impulso ai commerci. In Iran e in tutta l’Asia centrale viene impiegato il cammello, il cui pelo più folto lo protegge dal freddo delle steppe e delle alte montagne, mentre nei deserti dell’Arabia e del Nord Africa viene utilizzato il dromedario.
Passano altri 600 anni. In Mesopotamia, l’Assiria è al culmine della sua potenza: l’impero assiro arriva fino al Delta del Nilo. È il momento dell’ultimo scontro con l’Elam, che viene sconfitto e scompare dalle carte geografiche.
Il vuoto di potere che viene a crearsi è colmato da uno dei tanti popoli dell’Iran, che abbiamo già incontrato: i MEDI. Una volta consolidata la propria posizione in Iran i Medi si alleano con i Babilonesi, e insieme compiono un’impresa straordinaria: la distruzione dell’Impero Assiro.
Ma il potere dei Medi dura poco. Intorno al 550 avanti Cristo vengono soppiantati da un altro popolo iranico, con cui sono imparentati e che fino a quel momento era loro vassallo: i PERSIANI.
Nella seconda parte parleremo del primo grande impero persiano, dei suoi re, dell’avvento di Alessandro Magno e della fusione tra cultura greca e cultura iranica.
FONTI:
Roman Ghirshman, Arte Persiana. Proto-iranici, Medi e Achemenidi, BUR 1982
Mario Liverani, Antico Oriente. Storia, società, economia, Laterza 2009