AFRICA DA (RI)SCOPRIRE – INTRODUZIONE (PARTE 1 DI 8)

Introduzione

L’Africa è un continente da (ri)scoprire. Tutti pensiamo di conoscerla. Da un lato vediamo i documentari con i leoni, gli elefanti e le giraffe. Dall’altro la cronaca quotidiana ci parla delle persone che tentano di attraversare il mare. Cercano un futuro migliore in Europa, per fuggire dalla miseria, dalla guerra, dalla violenza che da decenni martoriano la loro terra.

 

Ma l’Africa non è solo questo. Oltre gli animali selvaggi, oltre le guerre civili e i dittatori in quasi ogni Paese, c’è molto di più.

 

Per capire cos’è l’Africa oggi dobbiamo conoscere cosa è stata ieri. Infatti ha una sua storia, lunga, ricca e complicata come quella europea. Una storia che rimane completamente ignorata, e studiata solo da pochi esperti.

Per raccontarla dobbiamo partire da molto lontano. Addirittura dalla preistoria.

 

Preistoria

Siamo nel Triassico, 250 milioni di anni fa, all’alba dell’era dei dinosauri. Tutte le terre emerse sono riunite in un unico, enorme continente che si estende da Polo a Polo: la Pangea.

 

Il cuore della Pangea è proprio l’Africa. È da questo cuore che, nel corso di milioni di anni, si staccheranno i “pezzi” che formeranno i continenti attuali.

Anche l’Africa si sposta, da sud verso nord. All’inizio l’Equatore la tagliava in corrispondenza di quello che è oggi il Sahara. La spinta verso nord ha progressivamente chiuso l’antico Mare della Tetide, di cui il Mediterraneo è l’ultimo residuo.

 

L’Africa è dunque il cuore del mondo, dal punto di vista della geografia. Ma è anche, come è stata spesso definita, la “culla dell’umanità”.

 

Delle origini dell’uomo abbiamo già parlato (https://stefanotartaglino.it/levoluzione-delluomo). Gli esseri umani si sono evoluti in Africa, e di qui sono partiti per esplorare il resto del mondo.

All’inizio tutti gli esseri umani avevano la pelle nera. Si tratta di un semplicissimo adattamento dell’evoluzione per sopportare il calore del sole. E questo perché l’uomo non ha più una pelliccia che lo protegge, come invece hanno gli animali. Com’è ovvio, più si andava verso nord più la pelle si schiariva, perché il sole è meno forte.

 

La divisione in razze sulla base del colore della pelle non ha dunque alcun fondamento scientifico. Di razza ce n’è una sola: quella umana. Punto.

 

I periodi della storia africana

La storia africana si può suddividere in periodi ben precisi.

  • Età dei Metalli: in quest’epoca sorgono i primi regni ed imperi
  • I primi contatti con gli Europei, la Tratta degli Schiavi e le sue conseguenze
  • La colonizzazione europea nell’Ottocento
  • I movimenti di liberazione, l’indipendenza degli Stati e i problemi attuali.

 

Noi ci concentreremo soprattutto sulle prime tre fasi, lasciando da parte l’ultima che appartiene alla contemporaneità e come tale è ancora in divenire.

 

Le regioni dell’Africa

Per pura comodità di trattazione, possiamo suddividere l’Africa in quattro grandi regioni.

  • Africa Mediterranea
  • Africa Occidentale
  • Africa Orientale
  • Africa Meridionale

 

Queste regioni non sono isolate le une dalle altre, ma hanno stretti rapporti di interdipendenza.

L’Africa Mediterranea in realtà non la tratteremo, poiché la sua storia si intreccia con quella delle altre civiltà che si sono sviluppate intorno al mare, dall’antico Egitto alla Grecia classica, dall’Impero Romano all’espansione dell’Islam.

Ci concentreremo quindi soprattutto sull’Africa a sud del Sahara.

 

Siete pronti a partire per questo viaggio?

 

FONTI:

Joseph Ki-Zerbo, Storia dell’Africa nera, Einaudi 1977

John Reader, Africa. Biografia di un continente, Mondadori 2017

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *